Integrazione di ERIS a MPE: team INAF al lavoro

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Il camion è giunto a destinazione e le casse di ERIS sono arrivate sane e salve al Max Planck Institut. E’ il momento di rimontare, ricollegare e riaccendere tutto. La squadra ERIS dell’Osservatorio di Arcetri è partita il 24 febbraio per Garching, Monaco di Baviera.

Primo passo: ricostruire gli armadi con i moduli elettronici per il controllo di tutti i dispositivi dentro lo strumento. Secondo passo: svolgere tutti i cavi e collegarli.

Terzo passo: aprire la cassa del DSM-Simulator, per scoprire se è sopravvissuto incolume al viaggio.

Riaccendere ERIS

Al primo punto ci pensa Paolo e già che ci siamo anche al secondo. ERIS dispone di tre armadi per l’elettronica: uno per i moduli che controllano le camere e il loro raffreddamento, uno per il computer industriale che controlla i dispositivi dentro i sensori, e l’ultimo per la CU, la Calibration Unit. Gli armadi saranno popolati nella loro versione finale dal personale di MPE nelle prossime settimane; così, per poter andare avanti con i test funzionali, abbiamo portato con noi degli armadi da laboratorio in versione “light” e quello che non centra si appoggia su un tavolo.

Per dare un’idea di cosa significa ri-connettere i cavi di ERIS, ecco una immagine esplicativa del lavoro finito.

Paolo e Armando controllano i dispositivi per verificarne il funzionamento.

 Fibre ottiche

La parte più delicata del cablaggio è far passare le fibre ottiche che collegano le camere dei due sensori al sistema di controllo. Questo componente, in un sistema di ottica adattiva, si chiama RTC o Real Time Controller: la RTC di ERIS si chiama SPARTA. Cosa fa in soldoni? Compie 4 operazioni fondamentali:

  • Legge il segnale in arrivo dai detector del sensore (una immagine).
  • Lo trasforma in una mappa che rappresenta la deformazione del fronte d’onda luminoso introdotta dall’atmosfera.
  • Lo converte una seconda volta in un comando da dare agli attuatori per compensare la deformazione.
  • Lo somma al comando precedente e lo invia allo specchio deformabile che riceve così un comando assoluto aggiornato allo stato attuale.

Queste comunicazione deve essere molto veloce se vogliamo che il sistema corregga rapidamente il fronte d’onda aberrato. Per questo usiamo fibre ottiche, due per sensore, che vanno stese e intestate sul sensore e su SPARTA. Maneggiare fibre ottiche è un’operazione delicata: le fibre non devono essere premute, schiacciate, lasciate scoperte, arrotolate strette, tirate. In più, occorre fare in modo che nessuno le tiri, pesti, strappi, stacchi: cosa che in un laboratorio affollato di persone, strumenti e attrezzatura non  scontato. Comunque, dopo un paio d’ore di lavoro certosino, le fibre sono in posizione e perfettamente protette. Il sistema è pronto per comunicare.

Preparare il DSM-Simulator

Vi ricordate la cassa contenente il pianale con le molle per far viaggiare in sicurezza il DSM-Simulator? E’ ora di riaprirla e ricomporre il sistema. Per prima cosa, leviamo di mezzo le pareti per avere il massimo accesso al sistema in sicurezza; poi sganciamo le piastre di supporto dal pianale molleggiato e le portiamo sulla struttura su cui saranno rimontate. Ci pensa poi Chiara a pulire il sacco-barriera per quando dovremo impacchettare tutto un’altra volta per il viaggio a Paranal.

Ecco le piastre sulla struttura di supporto, pronte per essere posizionate sui punti di riscontro per ripristinare l’allineamento iniziale. Tutte le ottiche sono ancora imballate con carta ottica e custodia di plastica per evitare danni.

Montare le piastre sul sistema di supporto è un’operazione delicata: è necessario che le piastre poggino perfettamente sui riscontri, in modo da mantenere l’allineamento ottico. Adesso che le piastre sono in posizione, possiamo rimettere al loro posto i componenti che avevamo smontato per separare le piastre. Avevamo già verificato che questa operazione avrebbe implicato un piccolo disallineamento del sistema, quindi occorrerà raffinare l’allineamento finale con i due sensori.

Infine, ecco il sistema pronto, con le sorgenti per simulare le stelle di guida accese e le fibre ottiche installate. Chiara controlla sulla lista del materiale le altre fibre ottiche disponibili.

Un controllo veloce che possiamo fare consiste nel verificare che i fuochi delle due sorgenti, stella naturale e stella laser, siano sovrapposti e al centro del foro dello specchio a 45°. Si fa con lo strumento sovrano per gli allineamenti ottici, cioè il foglio di carta. Ecco come appaiono i due puntini luminosi sul foglio di carta.

Carnevale col DSM-Simulator

Martedi grasso!!! Niente di meglio che festeggiare il Faschingsdientag (come si dice in tedesco) assieme al DSM-Sim, prima di rimontarlo sopra ERIS per i test funzionali!